FAI DELLA PAGANELLA E LA COMUNITA’
La chiesa Parrocchiale di Fai della Paganella sorge ad est della frazione Villa, sul luogo dove fin
dal XIV secolo è documentata la presenza di un edificio di culto. La chiesa era storicamente
dipendente dalla Pieve di Mezzocorona. Unita alla curazia di Zambana, dopo il 1608 venne affiliata
alla nuova Parrocchia di Mezzolombardo. Nel 1751 la chiesa divenne curazia indipendente da
Zambana e nel 1935 fu eretta a Parrocchia. I conti Spaur del Castello della Torre di
Mezzolombardo dinasti della Giurisdizione vescovile di Fai e Zambana, esercitarono il patronato
sulla chiesa.
Il Santo titolare è Nicola Vescovo di Mira in Licia (attuale Turchia) e patrono della città di Bari.
Visse indicativamente fra il 250 e il 326 d.C. ed è venerato come protettore dei bambini, ragazzi,
scolari, naviganti e pescatori 1 . Qui a Fai è venerato quale protettore dei bambini e ragazzi in età
scolare i quali ogni anno lo festeggiano la notte fra il 5 e il 6 dicembre con la tradizionale “strozega
dei bandoni”. Per le strade del paese vengono trascinate lunghe file di barattoli di latta.
L’edificio e l’annesso cimitero sono tutelati in conseguenza del riconoscimento dell’interesse
culturale ai sensi dell’art. 10 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (D. Lgs n. 42 del 22
gennaio 2004).
La chiesa venne edificata indicativamente fra il 1790 e il 1794, ma sappiamo che già dalla fine del
1793 si officiavano le celebrazioni eucaristiche nella chiesa nuova. Venne consacrata dall’allora
Principe Vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer – beatificato nel 1985 da Papa Giovanni
Paolo II – il 30 maggio del 1838 alle ore 7.00 del mattino con rito solenne. La progettazione della
chiesa si deve al maestro Bianchi (con molta probabilità Pietro Bianchi), architetto proveniente dal
comasco. Nel libro delle tradizioni, conservato nell’archivio parrocchiale, si trova una raccolta di
memorie sulla comunità di Fai e sui principali edifici sacri del paese scritte dal curato Don Angeli
agli inizi del ‘900. Al suo interno leggiamo che anche i muratori provenivano dal comasco e che
tutta la popolazione partecipò alla costruzione della nuova chiesa procurando calce, legname,
sassi, anche nel periodo invernale servendosi di slitte. Di mastri muratori, capomastri, architetti
con lo stesso cognome, di origine lombarda, si ha notizia in tutto il Trentino dal XVII secolo. Essi
realizzarono numerose chiese fra le quali quelle di Verla, Romeno, Zuclo, Termon, Aldeno,
Carisolo.
La torre campanaria è frutto di più fasi costruttive. In particolare ad una prima fase costruttiva si
ascrive il primo segmento che arriva ad una altezza di 12 metri circa ed è segnato dalla presenza
delle grappe in ferro. Grazie a indagini archeologiche è stato possibile datare questo primo alzato
alla prima metà del XIII sec.. E’ probabile che quando venne costruita la chiesa attuale, la torre
campanaria avesse un’altezza di poco inferiore a quella odierna. Sulla sommità si trovava una
cuspide in pietra a forma piramidale che un fulmine danneggiò. Nel 1865 venne sostituita
dall’attuale terminazione a terrazza di torre e il campanile venne portato all’altezza attuale.
Testo di Cinzia Perlot tratto da “S. Nicolò, Chiesa Parrocchiale Fai della Paganella” Guida alla visita.
Per chi desidera il depliant è disponibile sul tavolino all’ingresso.
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https://izi.travel/it/1495-chiesa-parrocchiale-di-san-nicolo-a-fai-della-paganella/it