Quando si dice che ogni paese è legato al proprio campanile, si dice qualcosa di importante e significativo, soprattutto se si guarda al passato: per secoli la vita sociale e civile della comunità di Molveno è stata legata al suono delle campane che scandiva il tempo del lavoro e quello del riposo, della giornata e dell’anno, della nascita e della morte. Nel 1932, quando a Molveno furono inaugurate le nuove campane, ci fu una festa grande che riunì tutto il paese sul sagrato della chiesa.
La chiesa e la piazza sono stati per secoli il cuore della vita della comunità, strettamente legata al calendario liturgico cattolico: oltre alle feste comandate, due importanti festività proprie di Molveno cadono l’8 settembre e il 4 novembre. La prima è celebrata a ricordo della nascita di Maria e della riconsacrazione dell’antica chiesa di San Vigilio di Molveno avvenuta l’8 settembre 1574 con la creazione della prima curazia congiunta: questa è considerata la vera e propria sagra del paese. I coscritti maschi, oggi come allora, portano in processione la statua della Madonna attraverso il centro del paese. Fino agli anni Sessanta, essendo un giorno di festa, in piazza arrivavano i venditori ambulanti che allestivano i banchetti della frutta e di articoli vari. Il 4 novembre cade, invece, la festa ufficiale del patrono S. Carlo Borromeo. Fino alla fine degli anni ’90 la sua statua veniva portata in processione dai paesani che portavano il suo nome, poi questo compito venne assegnato alla classe di coscritti che compiva 60 anni.
