CHIESA DI SAN LORENZO
La chiesa di Cavedago dedicata a San Lorenzo martire fu voluta dalla popolazione del paese nel XIX secolo, in seguito ad un suo notevole incremento e allo sviluppo del paese sulla sponda destra del rio del Mulino (ri del forec’). Dopo una questione durata due anni si decise di costruire una nuova chiesa e canonica nei pressi della frazione Mattè, nel punto mediano tra le frazioni più lontane, Dalsass e Canton.
Il progetto fu redatto dall’architetto Bianchi e il finanziamento della spesa, prevista in 24000 fiorini, venne coperto dalla comunità con la vendita di legname, due appezzamenti di terreno, offerte e mutui. La fabbrica prese avvio il 10 agosto del 1847, giorno della festa di San Lorenzo, da qui la dedicazione a questo santo e venne terminata nel 1849 con la benedizione il 17 novembre da parte del parroco di Spormaggiore, don Micheletti, alla presenza di tutto il paese, del curato di Cavedago, don Vivari, e del capo-comune, Giovanni Viola. Il giorno della festa dell’Immacolata Concezione del 1849 venne celebrata la prima messa. Ma fu solo il 27 settembre 1875 che la chiesa venne solennemente consacrata dal vescovo ausiliare di Trento, monsignor Haller, e in quell’occasione vennero deposte nell’altare maggiore le reliquie dei Santi martiri Lorenzo, Simplicio e Giocondino.
Fu solo negli anni sessanta dell’Ottocento che la chiesa ottenne i principali arredi sacri: nel 1852 si iniziò la costruzione dei ventotto banchi con legno ricavato dal taglio di 400 piante sul monte Dagnola, nell’agosto del 1861 vennero messe in opera dallo scalpellino Stefano Varner di Trento i due altari laterali dedicati a Sant’Antonio da Padova e alla Madonna del Carmine, nel 1862 vennero collocati la via Crucis e il battistero. Nel 1865 la chiesa venne dotata delle statue della Madonna del Carmine, di Sant’Antonio, quest’ultima portata in processione fino alla seconda metà del Novecento, e della Madonna del Rosario che si espone in occasione della processione mariana di ottobre.
Nel 1866 l’altare maggiore della chiesa di San Lorenzo fu recuperato per 400 fiorini dalla chiesa parrocchiale di Mezzocorona e la sua storia è alquanto singolare in quanto in origine fu realizzato per la chiesa di Santa Margherita di Trento. Come attestato da un’iscrizione dell’altare, questo fu acquistato nel 1799 dal parroco di Mezzocorona, don Pizzini Giovanni per la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Mezzocorona e solo dopo la metà del XIX secolo fu trasferito nella nuova chiesa di Cavedago.
Tra le opere di pregio che decorano il presbiterio della parrocchiale di Cavedago vi è la pala raffigurante il “Martirio di San Lorenzo” della seconda metà XIX secolo. Un olio su tela dell’artista Leonardo Campochiesa, una delle sue opere più riuscite che raffigura il santo sulla graticola alla presenza del popolo romano. Significativa è l’iscrizione latina: “ASSUM EST JAM, VERSA ET MANDUCA Dicsit/Laurent” tratta dal “De officiis” di Sant’Ambrogio e che vuole ricordare la celebre frase con cui Lorenzo si rivolse ai suoi aguzzini: “È cotto… girami e mangia”.
In ultimo è importante ricordare il castello campanario dal quale ogni giorno, a scandire le giornate dei cavedaghesi, suona un concerto di quattro campane realizzate dalla ditta Colbacchini di Trento, dopo la requisizione austriaca, dedicate a: San Giuseppe e San Lorenzo sulla graticola, alla Madonna addolorata e alla Madonna in Maestà, a Sant’Antonio e Santa Natalia e la quarta e antica campana ritrovata nel 1920 suona a San Paolo, al Cristo risorto con stendardo, all’Agnello, a San Tommaso e a San Pietro.