La maggior parte delle informazioni riguardo all’edificazione dell’antica chiesa e alla nascita della parrocchia di Andalo ci sono pervenute grazie ad un fascicolo, contenente memorie storiche sull’origine del paese e custodito nell’archivio dell’attuale parrocchia, redatto da don Carlo Roner verso la seconda metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, durante la sua permanenza presso la curazia di Andalo in qualità di curatore d’anime.
Tale documento è stato presentato nel volume “Cronaca di Andalo, redatta da don Carlo Roner (1844-1897); a cura di Graziano Cosner”, pubblicato dalla Biblioteca Intercomunale Altopiano Paganella Brenta (2003). Le informazioni che seguono sono tratte da questa pubblicazione.
GIURISDIZIONE RELIGIOSA DI ANDALO
Le prime notizie relative alla comunità di Andalo risalgono al XI secolo d.C. e si riferiscono allo stanziamento di alcuni “roncadori” (da roncare: tagliare, potare, estirpare con la ronca, in genere per mettere a coltivazione un terreno) nei nuclei originali dei masi. In questo periodo la comunità è compresa nell’ambito civile religioso della pieve di Banale. Nel Trecento la comunità viene ricollocata sotto l’amministrazione dei conti della Val di Non (degli Sporo in particolar modo), a loro volta soggetti alle politiche dei conti del Tirolo. Dal punto di vista religioso Andalo rimane tuttavia legata alla pieve del Banale fino al XV secolo. La cura d’anime era esercitata infatti, per il tramite dei suoi cappellani, dal parroco di Tavodo (frazione del comune di San Lorenzo Dorsino) presso il quale abitanti della zona dovevano recarsi direttamente per ricevere i sacramenti.
A partire dall’8 settembre 1574 Andalo diventa ufficialmente cappellania curata della pieve del Banale, che continua ad esercitarne il controllo, mentre i sacramenti vengono custoditi presso la chiesa di Molveno. In questo periodo le comunità di Andalo e Molveno condividevano il curato e la popolazione si recava nell’uno o nell’altro paese per partecipare alla Messa.
Con decreto del principe vescovo di Trento, il 14 novembre 1652, Andalo divenne curazia di secondo ordine, dipendente dalla curazia di primo ordine di Molveno e, in ordine maggiore, dalla pieve di Banale. Questo momento segna per Andalo un primo passo verso l’indipendenza nella gestione degli affari religiosi che, passando per l’ottenimento di un proprio sacerdote e la concessione della fonte battesimale, culminò il 9 luglio 1671 con l’erezione del paese a curazia autonoma.
Con una serie di atti (1782, 1811 e 1815) cessa definitivamente la dipendenza dal parroco di Banale, ma solo tra il 1823 e il 1826 Andalo venne associata al decanato di Mezzolombardo, divenuta qualche anno prima sede di Giudizio Distrettuale.
Fu solo nel 1942 che Andalo venne promossa da curazia a parrocchia.